Amsterdam: day 2 – the return

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koffieshop

Ieri ho scordato di raccontare la visita ad una sorta di koffieshop… in pratica era identico ad un qualunque negozio di cagate nostrano (con ragni a molla che piombano sui passanti, pupazzi equivoci ed orologi fricchettoni) ma con l’aggiunta di diverse teche contenenti ognigenere di sostanza stupefacente consentita dalla legge: funghetti allucinogeni, cannabis, spezie, oli e quant’altro… giuro, le descrizioni erano davvero esilaranti! E la gente di passaggio più curiosa che altro.

In questo momento (così si legge sul mio quaderno di viaggio), sono sull’aereo, in fase di decollo… fortunatamente vi perdete la mia calligrafia resa incomprensibile dal rollio dell’aereo…

Note: l’aeroporto di Amsterdam è gigantesco… ve la’vevo già detto? Si, ok… ma è davvero (DAVVERO) enorme.. argh!!

Note on the fly: stiamo volando a oltre 700 km/h, questi numeri continuano a stupirmi!

Come si vede che sono i nuovo in Italia… Dopo 3 giorni di orari pressoché perfetti, la navetta Malpensa – Milano centrale ha impiegato il doppio del tempo previsto facendomi rischiare di perdere il treno per Torino… che è partito poi con 30 minuti di ritardo, rischiando di farmi perdere la coincidenza per Aosta… che attualmente sta maturando 10 minuti di ritardo… ora manca che vada a rischio la coincidenza per l’Aosta – La Salle ed il quadro sarà completo…

Vi comunico che fa un caldo mortale, i 18 gradi di Amsterdam sono, ahimé, un triste e lontano ricordo… per fortuna i 28° centrigradi di Chivasso scenderanno inesorabilmente fino ad un massimo di 20 ad Aosta e, se sono fortunato, 16 o 17 a La Salle…

Sén muntagnin, che ci dobbiamo fare?

 

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