Rudi, Rudi, che mi combini…

JeKomy 2 cents, politica, religione4 Comments

Ratzinger Leggo oggi sul “pregiatissimo” (fra virgolette per mia e solo mia opinione personale) “La voce della Stella Alpina”, l’interessante editoriale di Rudi Marguerettaz intitolato “Università della sapienza: boicottato il Papa“… lo ammetto, l’articolo mi ha affascinato e profondamente colpito… un po’ perché tendente all’estremismo, un po’ perché spesso inesatto e un po’ perché segno di manifesta ignoranza dei fatti da parte dell’articolista.

Per rendere bene l’idea vorrei trascrivere alcune parti dell’articolo (ricordo che trascrivere completamente un testo o ampia parte di esso senza consenso scritto dell’avente diritto di proprietà intellettuale è contrario alla vigente normativa). A seguito seguirà la mia posizione in proposito…

1)”[..] una sparuta minoranza di studenti e professori dell’università La Sapienza di Roma è riuscita ad impedire al Papa di parlare nell’Ateneo in occasione dell’apertura dell’anno accademico.”

L’impedimento in questione è risultato essere principalmente una circolare interna (il professor Giancarlo Ruocco ha affermato che “Non siamo stati capiti. Non era l’esito che avremmo desiderato. Abbiamo iniziato questa discussione interna con il nostro rettore e quando aveva sollevato l’idea di invitare Benedetto XVI all’inaugurazione dell’anno accademico abbiamo cercato di convincerlo che non era opportuno. Una lettera che doveva restare privata è stata fatta circolare, ed è stata utilizzata a mio avviso strumentalmente“) che è stata data in pasto ai giornali da un qualche imprecisato personaggio e da li è partito tutto il caos… L’intento, a dire dei firmatari della circolare incriminata (firmata da 67 professori, non esattamente uno sparuto gruppo), era protestare contro la decisione di far intervenire il Papa in occasione dell’apertura ufficiale dell’anno accademico dell’università più laica d’Italia… Non è stato, dunque, impedito al Papa di parlare in senso stretto del termine (anche perché un boicottaggio è tutt’altra cosa che in questo contesto c’entra come i famosi cavoli a merenda) ma di officiare all’inaugurazione di un’entità accademica NON RELIGIOSA…. ma questo forse a molti è sfuggito…

2) [..] ulteriore esempio di bieco laicismo [..] e [..]esiste un fondamentalismo laicista che basa le sua azioni non tanto contro le religioni in genere ma specificamente contro i cattolici[..]

Ora forse Marguerettaz non è al corrente ma l’Italia è uno Stato laico… definirlo bieco e fondamentalista, soprattutto di questi tempi in cui proprio il fondamentalismo religioso è sinonimo di terrorismo mi sembra quantomeno azzardato… Ricordo che l’articolo 4 della sentenza n.203 della Corte Costituzionale, per la Costituzione Italiana, la laicità è un “principio supremo dello Stato“. Nel contesto Costituzionale laicismo significa “non indifferenza dello Stato dinanzi alle religioni, ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione, in regime di pluralismo confessionale e culturale.” (fonte Wikipedia).

La protesta, inoltre, partiva dal fatto che in un’università di stampo LAICO, sarebbe stato un grosso controsenso far intervenire una carica istituzionale RELIGIOSA per officiare all’inaugurazione dell’anno accademico… ma sarebbe stato lo stesso con qualunque altro leader RELIGIOSO, proprio per la natura della protesta.

3) [..] è una mentalità radical-chic che, nel caso specifico, non avrebbe avuto probabilmente niente da dire se, anziché il Papa, fosse stato invitato il Dalai Lama o qualche Imam musulmano. [..]

Ricordo al signor Marguerettaz che NESSUNO ha ricevuto ufficialmente il Dalai Lama nella sua ultima visita in Italia… l’unico personaggio “pubblico” ad averlo incontrato è stato Beppe Grillo… il Papa è Presidente di uno Stato non Italiano e ogni santo giorno si reca in visita all’Italia, paese estero, ed è sempre stato accolto a braccia aperte… salvo in questa circostanza… quindi mi pare proprio una generalizzazione esagerata (e sbagliata tra l’altro).

4)[..]le parole che avrebbe pronunciato nella sua allocuzione alla Sapienza (il Papa, nda) per fortuna le conosciamo, dato che sono poi state lette da un professore nel corso della cerimonia d’apertura [..].

E anche qui ci sono un po’ di punti su cui soffermarsi:

La lettera aperta indirizzata al Manifesto fu inviata dal professor Marcello Cini in data 14 novembre 2007 (titolo “Se la Sapienza chiama il Papa e lascia a casa Mussi”). A questa lettera seguì la famosa circolare interna indirizzata al Rettore dell’Università. Stranamente lo scandalo ebbe luogo parecchio tempo dopo, precisamente i due giorni precedenti la data di apertura dell’anno accademico (17 gennaio). In due mesi nemmeno un fiato poi lo scoppio dello scandalo… e nel frattempo il Papa avrebbe preparato il suo discorso… a nessuno viene in mente che il tempo a disposizione per elaborare un discorso ad hoc costruito sulla contestazione è stato parecchio? A nessuno viene in mente che tutto questo sia servito enormemente al signor Joseph Ratzinger per “santificare” la sua posizione di “povero ed indifeso garante della religione cattolica“? A qualcuno forse si… ma evidentemente non al sig. Marguerettaz…

Analizziamo la situazione: una semplice contestazione dai toni anche piuttosto moderati, comparsa a novembre, resta inascoltata e tutti sembrano dimenticarsene… nel frattempo papa Ratzinger prepara il suo discorso per l’intervento alla Sapienza. Molto stranamente due giorni prima del sopraccitato intervento scoppia il caos ad opera dei giornalisti e politici che si dicono indignati. Il Papa decide di non partecipare all’inaugurazione (nessuno l’ha fisicamente fermato sulla porta) ma il suo discorso viene letto comunque… il discorso non è accusatorio ma, come ci si poteva aspettare, elogia la laicità… Tutto torna no? Il Papa ne esce pulito e i docenti ne escono mostri… intanto il Papa, anziché lottare per esporre il suo messaggio di pace si chiude a casa sua a piangere… o a sghignazzare… Sono l’unico visionario in malafede? Sinceramente, a nessuno viene un minimo dubbio?

Questo piccolo spazio digitale è, ovviamente, aperto agli interventi di chiunque, sia ufficiali che non… non ho pretesa che il diretto interessato si faccia vivo ma se vorrà farlo sarà il benvenuto. Io aspetto e intanto medito…

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4 Comments on “Rudi, Rudi, che mi combini…”

  1. Non entro nel merito della vicenda, perché personalmente non sono d’accordo né con i cattolici (facile fare le vittime dello “stato secolarizzato” anziché adottare un atteggiamento costruttivo e fare autocritica: se la gente si allontana dalla Chiesa, è colpa della Chiesa stessa, non dello stato laico), né con coloro che si sono opposti alla sua “venuta” (non si trattava, come tutti hanno invocato, di laicità in questo caso: il Papa non andava a farsi adorare, ma ad esprimere un punto di vista, così come Mussi – nemmeno lui era gradito dagli studenti, e in quel caso la laicità non c’entra una stracippa – e Veltroni).

    Affianco però un fatto che, a livello locale, aveva fatto scalpore. L’Università della Valle d’Aosta, qualche anno fa, aveva invitato ad un convegno di psicologia Tariq Ramadan, contestato esperto di islam e islamismo. Caveri, presidente della regione e dell’università, aveva opposto il gran rifiuto, lasciandolo a casa. E quella volta, nessuno ha letto scritti di Ramadan, al famoso convegno.
    All’epoca, gli stessi che oggi si sono scagliati contro il Papa e pro-laicità, contestavano a Caveri di aver paura del diverso, di aver ricevuto pressioni dalla Chiesa, e via dicendo.

    Sta di fatto che io avrei fatto parlare sia Ratzinger, sia Ramadan. Non invece uno sì (come avrebbe voluto la Chiesa) e l’altro no (come avrebbero voluti i laici), o ancora peggio nessuno dei due…

  2. Anche io sono più per il diritto di parola per tutti… ma se si invita a parlare il Papa perché non si può ricevere il Dalai Lama?
    Questa è una di molte… il dibattito laicità VS cristianità credevo fosse terminato da anni… ma ero anche convinto che la 194 fosse oramai una legge consolidata e non più discutibile… ma a quanto apre tutto è relativo… come si suol dire chi sa fa, chi non sa insegna… e qui siamo un po’ tutti insegnanti, non è forse vero?
    Ciò che mi rattrista di più però è la strumentalizzazione di fatti ipoteticamente poco rilevanti (credo che il Papa che frigna sia una goccia nel mare dei problemi dell’Italia) a fini propagandistico-politici…

  3. La questione Papa – Dalai Lama è puramente politica. Uno è rappresentante di uno Stato sovrano, l’altro di una comunità oppressa e non riconosciuta. Se lo Stato che Papa-Dalai visitano ha le palle, li accoglie entrambi. Se non ha le palle e ha paura di problemi diplomatici con la Cina, accoglie Ratzi ma non il Lama.
    Io il problema lo ribalterei: perché se il Dalai Lama è invitato in una università nessuno protesta, se ad essere invitato è il Papa, casca il mondo?

    Infatti il problema, come dici tu, sono i politici che si falsamente professano cattolici (Ferrara, Silvio, Casini, ecc…), assieme agli interventisti della Chiesa (Ruini in primis), non la Chiesa in sé, che non oserebbe mai mettere il naso in alcune faccende, perché è ben conscia di essere in minoranza.

  4. Casca il mondo perché il Papa è stato invitato in un’occasione che con lui nulla c’entrava… Lo inviti all’innaugurazione dell’anno accademico dell’università più laica dell’intero Stato? A che pro? A far vedere che “noi siamo gli illuminati e possiamo invitare tutti”? Sarebbe abbastanza ipocrita… E poi il Papa è libero di andare e venire ovunque e tutti gli leccano i piedi (politici poer primi per via dell’enorme numero di voti che il Papa stesso può veicolare…)… il Dalai Lama è un rifugiato politico come ben dicevi… e per questo noi pezzenti italiani non possiamo permetterci di parlargli o la Cina ci tagli limport export… ma per cortesia… sembriamo l’ultimo stato (piangente) del terzo mondo… Se la Cina deve dettare legge beh, lo faccia a casa propria, l’Italia da sempre è Stato ospitale… preferisco la libertà di pensiero a due pomodori biotech coltivati da braccia di schiavi cinesi!
    Il problema poi dei politici che vanno a prostitute (professando il culto della famiglia), divorziano (pur essendo andati al family day), sono contro i dico (ma convivono) ma poi si fan vedere la domenica mattina in chiesa… beh, sono l’ipocrisia per antonomasia ma nessuno se ne rende conto…
    Comunque ribadisco: attaccarsi alla diatriba “Papa si o Papa no” per spillar voti è uno schifo indecente…

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