Gamma Ray live @ Magazzini Generali (MI)

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GammaRayCon il mio solito e proverbiale ritardo, eccomi qui a raccontare l’ennesimo concerto… stavolta on stage c’era una scaletta interessante. Ad aprire le danze la power metal nostrana Secret Sphere che conoscevo solo di nome e che, sfortunatamente, mi son perso quasi del tutto a causa dello stramaledetto traffico cittadino! Mi giungono voci circa la presenza ai microfoni di Marco dei Death SS… peccato non averlo riconosciuto.

A seguire gli epicissimi Freedom Call (in cui milita, alla batteria, Daniel Zimmermann… che altri non è che il batterista dei Gamma Ray… si, avete capito bene, due concerti in uno per il buon Dan!!)… live interessante, da approfondire la conoscenza dei signori F.C. perché, anche questa volta, mi tocca dichiarare la mia manifesta ignoranza…

E per finire, signore e signori, scendono le luci, sale la nebbia e sua maestà Kai Hansen presenta: GAMMA RAY!

Partiamo dalle note entusiastiche:

I GAMMA RAY…. ahhhhhhhh (risolino in puro stile bimbaminkia 12enne davanti ai Tokio Hotel). KAI HANSENNNNNNN… DAN ZIMMERMANNNN ahhhhhhhh!!!!!

Ok, torniamo seri dopo questa breve parentesi decerebrata:

I Gamma Ray, uno dei grandissimi nomi dell’epic metal europeo (e mondiale), sempre validi, sempre attivi, sempre divertenti. Le loro canzoni hanno segnato un’epoca fondamentale della nostra musica preferita. Canzoni che ogni buon metallaro dovrebbe conoscere! E sono li, di fronte a me per la terza (quarta?) volta, in tutta la loro teutonicità! Concerto ne breve ne lungo. Concerto promozionale di “To The Metal”, loro ultima fatica discografica, Concerto per cui è valso il viaggio e il traffico cittadino.

Begli gli intermezzi di Dan (certo che accostare Mozart e il Can Can è un tantino blasfemo seppur divertente – in fondo allego il video girato da me stesso medesimo), belle le luci (adoro le robotizzate radiali se il tecnico luci è cazzuto e se c’è un bel fumo di contorno), non male come pensavo la resa audio.

E ora, ahimé, le note dolenti… e stavolta sono tante…

Iniziamo dai Magazzini Generali… posto assolutamente non idoneo ad ospitare un concerto del genere… lungo, stretto, piccolo… ha il merito di continuare ad organizzare concerti con ospiti di livello ma risulta davvero limitante!

Il palco… ma che è sto schifo? Nun se poteva vedé! per dirla alla romana… cosa sono sti pezzi di bamboo con striscioni appiccicati storti con lo scotch???? I poveri F.C. e S.S. suonavano nello spazio di un monolocale (piccolo)… ai Gamma Ray è andata meglio avendo a disposizione tutto il palco… ma mica tanto meglio eh!

Per non parlare poi della scaletta… apertura con una Gardens Of The Sinner sempre bellissima ma, hey, avete pubblicato 10 album! dovete iniziare sempre con la stessa canzone per qualche oscuro patto satanico?… tralascio volutamente un approfondimento sul nuovo album che mi ha fatto cagare al primo ascolto, un po’ meno dopo averci fatto l’orecchio… ma comunque assolutamente non all’altezza dei lavori precedenti… To the metal, che da il nome all’album, fortunatamente rende un po’ meglio live (inascoltabile in versione studio tant’è banale). Pochi i cavalli di battaglia (perché non hanno suonato Heavy Metal Universe??? PERCHE’???), tante le canzoni sottotono… Personalmente ho apprezzato molto Send me a sign ma avrei scelto una conclusione diversa…

Ultima nota negativa, l’intermezzo alla chitarra del buon Dirk Schlächter… veramente qualcosa di tragico… il pubblico è ammutolito, il (poco) pogo è definitivamente morto, gli applausi conclusivi, pochi (e, probabilmente, anche liberatori) e sparuti…

Conclusioni: ho visto volentieri i Gamma Ray perché rappresentano gran parte di ciò che musicalmente mi ha svezzato e cresciuto e perché oramai non riesco a vedere più di 3 concerti di un certo spessore all’anno… Gli aspetti negativi sono stati tanti percui la serata in generale non ha meritato più di un 6 (escludendo il traffico, il ritardo e la segnaletica stradale milanese sennò saremmo arrivati ad un patetico 4!).

In ultima vi lascio un paio di video dei migliori momenti della serata.

(Dan Zimmermann e le sue prodezze ai tamburi)
(La sempre bella ed energica “I want out”)

… more to come…

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